“Credo nel barone Pierre e nella sua utopia, nella poesia ritmica di Paavo, nella divina Fanny. Come Sir Roger, credo che non esiste una barriera invalicabile; credo in Abebe tra le ombre della sera, nel cuore e nell'anima di Tommie Jet, nell'allegria ambidestra di Aki, nel lampo di Miruts e Kenenisa; credo nella santità di Pietro Paolo, nel silenzio di Gelindo, credo nel vento e nei suoi figli, si chiamino Oskar, Carl o Wilma, purché sia un'unica luce...quella della fiamma olimpica.” Mario Sibilla

giovedì 9 maggio 2013

13a TERRASINI
un’impresa impossibile
 
 Qualche volta è difficile parlare di una gara. Ad esempio, in termini particolari, di questa Maratonina di Terrasini potremmo dire che eravamo in 22 (19+3)  ed in sei siamo andati sotto il muretto … in una gara così difficile, già una bella conferma.
DarioBruneo, AntonioLoria, DanieleFasone, AntoninoMalatino, NicolòSframeli e AngeloFoti sotto 1.30e00: quasi ovvio.

In una giornata asfissiata dal  vento caldo e stordita dal suono delle sirene si ritirano  250 atleti (1/4 dei partiti) …Forte Gonzaga va invece per intero al traguardo. Non perché va tutto bene, ma perché tutti hanno Cuore. E non si viaggia con la miseria dell’importante è finirla ma con l’eroismo del tamburino sardo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E qui fare un elenco o raccontare non basta … come descrivere gli occhi di Maria o i crampi di Roberto, o l’asfissia di Renato e di Filippo e le fitte al fegato di Carmelo o Katia? … vanno tutti al traguardo. Nessuno prende per la porticina del buio. E nessuno arriva oltre le 2ore.
Una pagina bellissima, più ancora che se avessimo fatto tutti il primato personale. Bellissima. Non un dolmen, un monolito …ma una pianta, un seme, un concetto, un’idea, un sentire comune, un essere Forte Gonzaga.

“Uno spreco di tempo
un’impresa impossibile
l’invenzione di un sogno
una vita in un giorno ...”  







 
 
 
  
 


 

Infine: NunzioScolaro festeggia il compleanno in stile cp ma solo uno brucia 4minuti e con gli occhi vivi va a sbranare i gonfiabili: il buon FabioChillemi fa 1.47e24. E’ l’ultimo arrivato ma ha tanta voglia di… partecipare.
            Mario Sibilla
 

 
“TERRA SINORUM”

“Terra Sinorum” risveglia sensazioni sopite, profumi d’estate…placa gli istinti agonistici, trasforma la nostra presenza in una doverosa e quanto mai sofferente interpretazione sadoturistica. Superata Palermo… firrianu i pinseri, s’ inchinu  l'occhi e vaj, quantu facci di omini e fimmini e picciriddi ca salutanu, quantu strata, quantu mpinciuti supra sedili di petra, e lu trenu chi passa e li robbi stinnuti li trizzi d’agghia a la finestra…sento la forza della mia amata  Sicilia. Il Puzzle si chiude parzialmente in Via Archimede 18…si ricompongono i pezzi, per terminare l’opera dobbiamo aspettare il giorno che verrà…Sua Santità Mario.
 

U scuru s'agghiutti u tempu u sonnu un veni…Iu sugnu com'u ventu, sulu l'occhi mi si virinu, iu sugnu com'u ventu…La splendida cornice della piazza del Duomo racchiude i colori dipinti sui corpi di mille atleti, il bianco ed il nero si prediligono a patto che si legga ForteGonzaga …Suli e ventu ti trasinu nfunnu o cori, firrianu i pinseri tuoi, tempu chi ti giri e si arré cca, l'occhi si siccanu, un si viri bbonu, I peri s'abbrucianu e unn'affunnanu. Assammaratu 'i suduri …curri senza cchiù un fil'i ciatu e pensi cu sapi quannu finisci u scantu, un jornu un misi, pi sempri un annu. Spaddi abbruciati ra raggia, occhi calati. Jusu e susu comu vaicchi mmenzu u marusu s'abbaca ni nni jamu i ccà…

finito tutto. Ne pesce ne carne, ma questa volta non parliamo di tempi, il nostro sudore lascia il solco ovunque e tutti possono vederlo, non ci dissolviamo, andremo sempre un po piu forte, un giorno potremo arrivare in tempo.
    Pippo Merlino

I testi in dialetto sono presi in prestito dagli AGRICANTUS.

martedì 23 aprile 2013

MESSINA … nei dintorni della Maratona
ovvero la Shakespeare Run e L’Eufemio


Iniziamo dicendo che Forte Gonzaga ha iscritto 41 partecipanti, che è record per la Società ed è anche una consistente quota di partecipanti a dar lustro alla manifestazione. Circuito piccolo, dalla Fiera fino a carezzare la luce religiosa ‘BENEDICIMUS’: un giro per la Shakespeare da 10km e due giri per la mezzamaratona Eufemio. Quattro per la 42 dedicata ad Antonello    … ma anello che ritaglia un percorso non conflittuale con la cittadinanza che svegliandosi la domenica, può continuare i suoi ‘laboriosi’ ritmi quotidiani infischiandosene degli atleti … certamente portatori di cultura, dunque malvisti. Ed in questo ogni sforzo dell’Organizzazione merita un grazie. Unico neo: circuito corto bisogna avere una staffetta di testa per ogni gara altrimenti, sul finire, è difficile seguire la competizione nonostante il colore del pettorale. Come da previsioni cielo copertino ed un venticello di incoraggiamento ad incitare lungo il plausibile cavalcavia e schiaffeggiare un poco alla depressione ai Rodriguez: l’andare dipende dagli atleti, questa volta pochi alibi.
Aspettando la maratona. Il sabato pomeriggio appuntamento in Fiera. Per tutti per prendere i numeri di gara, per me con i più piccoli per fare prove tecniche da atleti. Partecipano MatteoScolaro e LeonardoGiacobbe nei 60m e nei 300m AliceCundari: nessuna critica ma .. neppure osanna. Vero che Leonardino fa gara tutta cuore per un onorevole 5° posto portando coppa a casa ma possiamo e dobbiamo fare di più. Dopo, non fossero bastate le 31 batterie di 60m, consegna dei pettorali. Intanto do un’occhiata, misuro il domani e faccio i conti. Quelli tecnici non economici.
Dettaglio tecnico Shakespeare Run km 10,6: FG 14 (12+2)
Sappiamo che è un passaggio per preparare altri imminenti appuntamenti, ma dobbiamo ugualmente far bella figura. DarioBruneo lo sa, AntonioLoria se ne ricorda sul finire. Dario prova a viaggiare con i primissimi, due, imprendibili. Lui si aggrappa come può al Taormina-Messina finendo in tre sul filo del traguardo, con un 5° posto assoluto che è ottimo: 38’28”. Antonio parte troppo timoroso, anonimo. Quando passa a Zanca ha 60m di ritardo sul più prossimo avversario … poi uguale crono finale con 40’32”, fa 12° e forse si rammarica. Comunque bravo. Stesso profilo per MarcellaGarreffa che finisce 4° donna ma valeva un ritmo più veloce. Già, VELOCE! Chi si aspettava un NunzioScolaro così? D’obbligo la considerazione che con questa gara, 43’56”, non può nascondersi ad una prestazione congrua alla prossima mezza. Bravo, bravi tutti anche se, costretti dallo spazio, qui sono in elenco: GiuseppeGiuttari 45’11”, NinoCordaro 45’11”, GiuseppeCosta 50’14”, FortunatoLaganà 51’15”, RobertoScolaro 52’18”, NinoNaccari 54’46”, SalvoVinci 57’35”.Al tocco dell’ora l’esordiente FilippoBruno, dopo RosaSaporito con messer Malatino, pensava di arrivare ultima ed invece ne lascia dietro tante dimostrando che basta crederci e battendo se stessa di un infinito futuro.
Eufemio mezzamaratona km 21,095: FG 23 (18+5).
Anche questa avvicinamento ad altro ma sempre e comunque senza timore. Così facciamo 6 personali e 2 mezzi. Prima pagina per i due mezzi: GiusyPirrone e FilippoRomano.
Giusy, che si è ‘addolcita’, termina oggi il sabbatico tornando dove aveva lasciato, con 1.47e31 che dice di quanto è brava (ma senza gare?), Filippo invece termina tra gli incitamenti e scombiccherato e sghembo fa un 1.34e45 fratellino del suo personale di un secolo fa. Bravissimi. I 6 meritano molto più della semplice sufficienza.. ma meglio volare basso.
 DanieleFasone da un’altra limata, piccola invero, ma ad 1.25e56 si ascolta un altro suono che pare violino e non deve dimenticare che nelle ore di Riposto si udiva mesta campana. NicolòSframeli, caterpillar, parte schiacciando ogni cosa e poi tiene più che può, restando un poco solo, ma con 1.28e19 si regala oltre 1’, come anche PippoMerlino sotto il muretto a 1.28e54, al suono di viola. Stesso suono ma senza barriera per AlessandroBandiera felice a 1.41e01 e RobertoSmedile sebbene divorato dai crampi ad un bel 1.41e26 mentre MassimoBrigandì tuona grancassa togliendo dal suo crono 9minuti, 1.51e45, ed alla fine, come tutti gli altri, assaporando un sorriso che è un poco da atleta, ma tanto da persona felice. SalvatoreOrlando va a cercare qualche andatura che già conosce e gioca ad 1.37e16. Due righe per KatiaOteri che, poverina, sbraga ma perde la migliore piazza di categoria per una manciata di secondi facendo 1.42e43 e MariSilipigni pensa troppo al da farsi .. senza trovare forse quella gioia che in gara è troppo importante: 1.52e35 ed un piccolo ulteriore gradino di avvicinamento.. anche se la luna è luntanuccia. Esordio per FabioChillemi. Corre con noi solo da tre settimane e nonostante lo abbia invitato Marianrun (un ex atleta che questa gara l’ha chiusa in 1.38e30 beccheggiante e, orrore, con la lingua pendula) appena ricevuto l’OK da BettyMaestra, si lancia con ardore verso la linea del traguardo fermando a 1.51e16 ma con la certezza che migliorerà presto.
Gli altri: RenatoSaccà in crescita 1.35e57, AngeloPirri in rielaborazione a 1.36e37, MassimoMiceli in sordina a 1.37e31, MariaPistone in riequilibrio energetico a 1.43e07, PietroStaiti in meditazione a 1.43e23, GianfrancoSaccà in Ritorno al futuro a 1.43e28. Di chioccia BettyAccorsi abbiamo detto intorno ad 1.52e36 e poi MichelePicone ad 1.58e45 e PaoloCoppolino a 1.59e05. Nessuno oltre le due ore. BENE.
Non son partiti, o sono andati fuori, in quattro. Peccato. Ma quando sei gonfio di allergia, che dire? Festeggeranno lo stesso in settimana ma se solo si fosse cercato un Angelo custode?
Una parola o un numero? Qualcuno aveva proposto il 40 come se io fossi Alì Babà, ma voi FORTE GONZAGA siete troppo distanti dall’idea dei ladroni.
La parola è orchestra perché 40 è un ottimo numero per ascoltare della buona musica.
     mario sibilla

giovedì 11 aprile 2013

lunedì 8 aprile 2013

PALERMO - VIVICITTA' 2013
Ho da riportare ,su disposizione di Mario, le impressioni  su questa  nostra ‘’spedizione’’dei 19 (e non dei MILLE) in Palermo;
Appunto 19 che si sono cimentati sul percorso lastricato e asfaltato del centro città lungo la Palermo Storica , ricca di bei Palazzi Rinascimentali/Barocco e con   tutt’intorno una grande cornice di pubblico .
Il tempo(quello meteorologico) è stato clemente , mentre per I TEMPI (quelli di gara)……non mi pronuncio perche non sono il ‘Sommo’, ogni uno di noi da dato quello che aveva nelle gambe e se ci avessimo messo pure la ‘’testa’’
Avremmo rosicchiato qualche cosa in meno… cioè in più cioè  non lo so.
Da registrare e rendere a comune un episodio, dopo la lunga salita ,quella che porta al palazzo del Governo,vista  sua imponenza, ho chiesto ad alcuni vigili Urbani , quale palazzo fosse, risposta: Palazzo dei ‘’Normanni’’ e di rimando da un ‘collega’ podista al mio fianco …Palazzu Normanni.. no ‘ U palazzu di latri’’ . risata generale e scarico di adrenalina.
Da parte mia un ringraziamento ad Angelo Foti per avermi tirato,avendo da tempo ultimato la sua performance, gli ultimi metri ,accompagnandomi quasi fino al traguardo. Non ne avevo più, li ho fatti in apnea.
Alla prossima e fortissimamente ‘ Forte Gonzaga’
Ciao a tutti
Nino Naccari

martedì 26 marzo 2013

STRAMILANO 2013

L'ANNIVERSARIO, S. TOMMASO E GIOVE PLUVIO
            24.03.1990 - 24.03.2013: perchè mai festeggiare il 23° anniversario di matrimonio in un bel ristorante al calduccio, quanto si può optare per una bella “Stramilano-Strabagnata”?
            E già, così, non curanti dei ripetuti consigli (fino allo spasimo) che “Qualcuno” si ostinava a dare per evitare la partecipazione a due mezze maratone nell’arco di una settimana.......eccoci qua, come S. Tommaso, per vedere, toccare, verificare ed avere, infine, la prova provata che la cosa non è fattibile o, per lo meno, è altamente improbabile avere un miglioramento cronometrico a così breve distanza.
            Ed ecco la cronaca: partenza venerdì mattina per Milano per prendere i cosiddetti “due piccioni con una fava”, ossia in primis fare visita ad Alessandro figliolo-studente universitario e poi  (visto che ci siamo) partecipare a questa mezza che le previsioni meteo danno per bagnata. Arrivati nel primo pomeriggio non piove e si spera che magari il meteo si sia sbagliato.
            La sera pizza extra large con abbondante mozzarella di bufala (tanto la gara è ancora lontana).
            Sabato mattina (ancora non piove) passeggiata per il ritiro pettorali a piazza Duomo, dove si snoda una sconsolante fila chilometrica che però viene smaltita molto velocemente.
            Il pomeriggio altra lunga passeggiata per le vie del centro.......e arriva  Giove Pluvio dando il via alla pioggia, leggera, ma incessante. La speranza che l’indomani sia una gara asciutta svanisce.
            La cena della sera è la solita pasta asciutta con parmiggiano. Piove tutta la notte e domenica la sveglia alle 8, con la pioggia, sempre leggera, ma sempre senza tregua e con temperatura di 10 gradi. 
            Siamo in ritardo sul programma stilato la sera prima che prevedeva l’uscita alle 9,30. Sono le 10 e siamo ancora in casa. Arriviamo al Castello alle 10,40!! Scendiamo dalla metro, ci spogliamo (freddo cane!!) ed approntiamo un veloce riscaldamento  percorrendo due volte i corridoi all’interno della metro, poi (senza neanche avere il tempo delle foto di rito che avrebbe dovuto scattare Alessandro) ci precipitiamo fuori nella pioggia, un pò smarriti, andiamo in cerca delle nostre griglie, le troviamo, in canottiera e pantaloncini ci sentiamo osservati un pò come alieni (la maggior parte indossa abbigliamento tecnico invernale).
            Cavallopazzo riesce a posizionarsi quasi sul tappeto blu e Maria guadagna diverse griglie rispetto a quella di appartenenza. Applausi ed il dovuto e sentito minuto di silenzio per la “Freccia del Sud”, Pietro Paolo Mennea, rimasto nel cuore di tutti noi.
            Colpo di cannone e via......a cannone. Cavallopazzo  senza Garmin si accoda a due ragazzi che sente bisbigliare di una presunta andatura a 3’55’’ li tiene per un paio di chilometri, poi capisce subito che così non si arriva alla fine e rallenta di qualche secondo.         Maria fa la sua andatura sui 4’50’’. Al 2° chilometro, circa, tocca a tutti, inevitabilmente, il guado di una vasta pozza d’acqua e ci ritroviamo, come se non bastasse, con le scarpe maledettamente appesantite. Si prosegue sull’asfalto bagnato intervallato da brevi tratti di viscido e sconnesso basolato e sulle ancora più viscide rotaie tranviarie.
            Si arriva al 10° chilometro riuscendo a seguire l’andatura impostata, poi braccia e mani cominciano ad intorpidirsi a causa del freddo in combinazione con l’acqua ed ogni movimento diventa legnoso e, subito dopo, pian piano, tutto diventa sempre più difficile, le forze vengono meno, i polpacci si irrigidiscono, si cerca di stare dietro a questo o a quel gruppo........ma non si riesce a tenerne nessuno, si annaspa e sono più le persone che ti superano che quelle che riesci a raggiungere......è finita, si continua solo per arrivare.            Maria che giovedì ha subito un piccolo intervento al labbro inferiore per l’asportazione di un neo, comincia ad avere tutta la parte indolenzita e pensa ad un possibile ritiro, se non fosse che non sa dove si trova e deve per forza concludere il percorso.
            Si arriva, così, all’imbocco dell’arena, lo sprint, come di consueto, lo si fà lo stesso: Cavallopazzo 1h26’37’’, Maria 1h45’16’’. Non c’è neanche la voglia e la forza di qualche foto. Il tempo di fermarsi, prendere fiato ed il gelo subito entra fin dentro le ossa innescando un tremore mai provato prima, ci si veste con grosse difficoltà, continua a piovere e così bagnati i vestiti non si riescono ad indossare......e via verso la metro per arrivare all’agognato calduccio di casa.  
            Gara da dimenticare, ma comunque non pentiti di averla fatta..........chissà, magari S. Tommaso forse non è ancora del tutto convinto e forse senza infortuni recenti, senza la pioggia, senza............ma questa è un’altra storia.

Maria e Antonio

lunedì 18 marzo 2013

NEL BLACK DIPINTO DI BLACK ..
con cinque sfumature di rosa

Questa 2a Blu Jonio di Riposto è un appuntamento importante. E’ la prima prova del Grand Prix Sicilia 2013 cui partecipiamo con l’idea di fare classifica, anzi buona classifica per le 5 finali.
Siamo 28 (23+5) ed abbiamo la solita consapevolezza ..e poi l’incitamento di un seguito regale. Qualcuno pensa che sia record di partecipazioni per FG: per quanti abbiamo raggiunto la gara è vero, tantissimi; per gli atleti si sbaglia, altre volte siamo stati di più.

Anche questa volta siamo stati costretti al rito sacrificale per ingraziarci gli dei della corsa, che hanno così smesso, nella notte, di tuonare e sputare lapilli ed hanno reso una giornata fredda, appena nuvolosa, e splendida per gareggiare. Allora Daniele Fasone, un figlio prediletto, resta a casa e Angelo Foti (1.29.43) e Pippo Merlino (1.34.17), alfieri di rango, pagano i recenti tramortimenti con una sufficienza che però li fa piccoli nella grandezza di tutti, così come Gianfranco Saccà e Mimmo Scolaro che sono preda del miz e di asfissia e giungono al tempo del buono pasto .. ma giungono e ci saranno tempi migliori di questi 1.58.14 e 1.58.08.
L’ultima schiera era intanto passata col generale DeLorenzo al minuto 113: Emy Provenzano, Mari Silipigni e Carmelo Vadalà. La prima reduce da Treviso fa 1.53.16, la seconda copia Roma al secondo con 1.53.41, il terzo, persona equilibrata, resta tra due dame e fa 1.53.23.
Poi, risalendo i risultati, troviamo i tre esordienti, Salvatore Orlando (1.51.32), Paolo Coppolino (1.51.33) e Michele Picone (1.51.40) e Domenico DeSalvo (1.51.36); i nuovi con le blacks, il vecchio con una anonima  e chissà se sanno di essere ‘insieme… tutti un po’ persi nell’inverno ma verrà primavera (dopotutto Domenico schiaffeggia il vecchio a CdO di una ventina di minuti, ma era poca cosa).
Si sorprendono del loro risultato Fortunato Laganà ad 1.46.43 e Betty Accorsi ad 1.46.18 (che fa 6. di cat.) ma se solo lo volessero…
Personale per Alessandro Bandiera (1.42.39) in ripresa e per Pietro Staiti (1.42.00) -14secondi da SGiovanniLP scuola cp, mentre Maurizio Gugliandolo dopo un ’12 mediocre, fa 1.42.47 di buone premesse e Roby Smedile si inventa, come sempre, una bella gara (1.42.51); se guardiamo i tempi si direbbe che hanno fatto gara insieme .. manco per niente: a ripetizione di strategie di gara.
Katia Oteri e Maria Pistone mostrano che è matura la barriera di 1.40.00ma si fanno invischiare in una posizione di partenza troppo nel gruppo. Delusione. Valga per tutti: quando si parte si paga non solo il tempo tra lo sparo e il passaggio  sul blu  ma anche tutte le interruzioni sul passo che gli altri ti provocano, l’inerzia di un ritmo che forse non è il tuo, il disagio di risalire gli avversari… poi scelgono anche le loro linee, mai ad usare un gruppo, a ripetizione anche loro. Comunque i tempi, 1.40.10 di Katia e 1.41.21 di Maria sono splendidi. Certo farsi battere da Giuseppe Costa è inverosimile, ma se lui s’inventa un personale migliore di Pergusa ’08 facendo 1.39.54: chapeau!
Benissimo Renato Saccà ad 1.37.40, per fare buona figura con Letizia e Michele, e strepitoso Nunzio Scolaro che toglie  ottominuti al suo personale proponendosi finalmente Atleta: 1.36.03. E benissimo Filippo Romano a 1.35.45, saltando una crisi al 20°, come grande Angelo Pirri convintissimo, dopo il brodino di Roma, al personale di 1.34.01.
Dei reduci maschi di Treviso (a solo due settimane dopo la maratona) uno porta la Digitale gli altri si danno con passione: Antonio Cordaro a 1.33.45 e Massimo Pistorino, ben sotto il muretto, a  1.29.09.
Antonino Malatino anestetizza il trauma della rinuncia di Daniele e s’accompagna a cp fino  a quando gli scricchiola il cuore e lo lascia andare, ma fa un bel salto da 1’15” verso la barriera dei bravissimi e chiude a 1.25.21.
Il tap al top. Antonio Loria (miscredente in odore di biscucchiaio) è radioso del suo ritorno  (ancora sono le prime luci) e quella barriera se la mangia con 1.24.12: farà Stramilano tra una settimana ma è un punto interrogativo mentre quello di oggi è un punto esclamativo, bravo.
Sintesi: compattezza. Tante volte è capitato di mostrare questa qualità (mi viene CdO ’11 e Prog Strada dello stesso anno) ma questa volta è diverso. Abbiamo ben portato il baricentro tecnico di FG sotto 1.35.00 … migliorando ed esprimendo una qualità complessiva che coinvolge per irraggiamento.
 Non è un caso che anche regine e principesse fossero a Riposto per tifare. Il rammarico è per gli assenti (Daniele ma anche Carlo, Antonio, Massimiliano, Giuseppe..) sia per il contributo che avrebbero dato ad un gruppo comunque FORTE, sia per le emozioni condivise.


 Un ultimo accenno è per una fetta di torta e un sorriso tutto per me: una ‘piccola’ cosa, ma l’idea di una festa.
Mario Sibilla

lunedì 11 marzo 2013

Treviso, gli 883 e … un cigno bianco.

 Graziosa città, Treviso!
Elegante il centro cittadino, buona la cucina, campi da rugby in quota Benetton: bellissimi. Pensare che qui avrei potuto stabilirmi per lavoro, molti anni fa, m’intristisce un po’. Ma, ormai, sono opportunità antiche e perse, e si volta pagina.
 Quando ho intravisto, di sfuggita, il numero di pettorale di Giuttari (883) mi è scappato un sorriso, incontenibile e allegro. E ho pensato: in questa maratona o si canterà o si tornerà … in Harley Davidson!

Siamo in sette: 4 Forte Gonzaga, 2 “associati” ed io. Viaggio aereo tranquillo e puntuale, un’automobile a noleggio da Venezia: pilota Lillo De Lorenzo, coordina la navigazione La Malfa con l’ausilio del suo gps, assai improbabile, sbagliamo un paio di volte strada , ma aumenta l’ilarità mia e di Emy, che ce la ridacchiamo pronunciando ad ogni indicazione: “Sicuro, sicuro?”.
E qui parte la “musica”: “… te l’ho detto dovevamo girare di là, guarda sono sicuro. Lo sapevo che sarebbe finita così, … basta uscire più di 10 km che noi ci perdiamo! Rotta per casa di Dio e stiamo uscendo di testa! Rotta per casa di Dio, ci stiam perdendo la festa!! …”.

Sabato si visita Vittorio Veneto, la cittadina dalla quale avrà avvio la maratona, la sera cena tutti insieme tra allegria e preoccupazione. Ad ascoltare acciacchi vari (un ginocchio gonfio, un’anca dolorante, una sciatica insopportabile), mi sembrava di essere in compagnia di Ficarra e Picone al quadrato: “ Ahi, ahiahi, ahiahiai! Stanchi? No, oggi no!”… Ma, “sciancati” si! E gustando un delizioso sformato di radicchio e casatella, mi son tornati in mente versi di canti leopardiani, da me molto amati: “ …Tornami a mente il dì che la battaglia d’amor sentii la prima volta e dissi: Oimè se quest’è amor (di maratona) com’ei travaglia!” …E mi scappano sorrisi.
Ho sentito dire che la scelta di Treviso non sia stata casuale, sembra che il percorso sia abbastanza scorrevole e ci si può migliorare coi “personali”: allora, speriamo bene!

Arriva il gran giorno. La mattina della gara, socchiudo gli occhi assonnatissimi e intravedo nuovamente il pettorale 883, più dolce.
 
Quando mi sveglio definitivamente, sono di buonumore e fiduciosa che la gara andrà bene e a suon di musica.  Sono sola, l’unica a non gareggiare. Esco, gironzolo serena per le vie della città, tra gli splendidi portici, le strade linde interrotte qua e là dal verde smeraldo del Sile. Su tutto domina la splendida Torre Civica. L’aria è delicata.
Tutto ben si presta a scattare qualche foto ricordo. D’un tratto scorgo sull’acqua un bellissimo cigno bianco elegantissimo e regale che m’ incanta e mi rapisce per non so quanto tempo, mi infonde una serenità assoluta! E un poco mi perdo tra gli scatti al suo bel collo a doppia curva che, improvvisamente e ripetutamente, affonda in acqua il capo alla ricerca, credo, di cibo. Quando mi desto, guardo l’orologio e decido di incamminarmi per raggiungere una postazione ottimale dove aspettare il passaggio di ‘Forte Gonzaga’.

Mi fermo a circa 300 mt dal traguardo e penso che, secondo le loro previsioni, non dovrebbe mancare molto. Tengo pronta la macchina fotografica e comincio a canticchiare fra me e me: “ Lo strano percorso di ognuno di noi, che neanche un grande libro o un grande film potrebbero descrivere mai, per quanto è complicato e imprevedibile …”.
Superfluo sottolineare che io aspetto tutti ma, in particolare, l’883! … No: … troppo magro, … troppo scuro, … troppo basso, … donna, … troppo giovane …!
Ma il primo, in ordine, secondo il suo tempo personale, dovrebbe essere La Malfa.

All’improvviso mi sembra di scorgere un completino nero, tengo pronta la macchina fotografica e … Pistorino?!?? … (mi è sfuggito qualcuno?!) … Ullallallalao: Pistorino! Inquadro, scatto e a suon di samba (o di zumba?) parte in testa la musica: “ … Scendi nella strada, balla e butta fuori quello che hai, fai partire il ritmo quello giusto, datti una mossa e poi TIENI IL TEMPO con le gambe e con le mani, tieni il tempo non fermarti fino a domani, tieni il tempo vai avanti e vedrai, tieni il tempo il ritmo non finisce mai! …”.
Ma chi inseguiva?? … Una brasiliana?!?
Tempo: 3h 15.08


La Malfa mi è sfuggito?! … Sono un po’ disorientata e resto in attesa qualche minuto.
Caspiterina, eh no, non mi era sfuggito: eccolo, giraffone con berrettino in testa, avanza! … “ Son dei watussi, son dei watussi … ogni tre passi, ogni tre passi, io faccio sei metri! …”. Scatto: ops, mossa!
Tempo: 3h 23.41



Comincio a preoccuparmi che l’883 si sia potuto fermare a causa della sciatica! … Ooohh, ma no!!
“ Eccoti, sai ti stavo proprio aspettando, ero qui ti aspettavo da tanto tempo! Tanto che stavo per andarmene e, invece, ho fatto bene! …”
Purtroppo, forse per il freddo alle dita o l’emozione, non riesco a scattare la foto frontale. Scatto a tergo.
Tempo: 3h 26.04

Mi incammino verso il traguardo, cerco cerco, ma non li trovo. Torno sulla strada del percorso e, inaspettatamente, scorgo Cordaro: ho il tempo di scattargli una bella foto e di incitarlo affettuosamente. “ … Cadono dall’orologio i battiti e non finiscono … e poi, finalmente tu! …Un minuto ancora e poi, uno sguardo tra di noi …”. Il traguardo è dietro l’angolo!
Tempo: 3h 31.32
 
Torno oltre il traguardo, cerco e ricerco: niente.
La confusione mi infastidisce e decido di tornare lungo il percorso. Cammino per un po’, a passo lento e, ad un tratto, fra un frastuono allegro, vari palloncini e applausi, arriva un numeroso gruppo di disabili in carrozzina, spinti dai loro accompagnatori. Ho un tuffo al cuore: con gli occhi umidi, sgombro le mani in fretta e applaudisco anch’io il loro arrivo. Ho le pulsazioni altissime!
E subito dietro, davvero inaspettatamente, De Lorenzo ed Emy! Ho il tempo, in fretta e furia di riaccendere la macchina, urlare anche a loro “Dai Lillo, dai Emy: siete arrivati!” e scattare due foto alla meno peggio. Sorrido.
Per Lillo rievoco una sorta di promessa ad Emy, per infonderle coraggio e fiducia. Per Emy che era al suo esordio nella maratona, davvero complimenti.
A loro, rispettivamente, … “ Andrà tutto bene, non può succedere niente di male mai a due come noi …”
“ Nella buona sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà se tu ci sarai, io ci sarò! …” 
Stesso tempo 4h 01.14

Davvero mai ero riuscita a scattare foto proprio a tutti!!!

Pistorino fa un buon tempo, per il resto peccato che i risultati sperati, probabilmente a causa delle condizioni fisiche generali, non siano stati quelli prefissati. Bravi, comunque, a tutti per essere riusciti a portare a termine la gara.

“ E siamo qui ai piedi di una strada, che sale su ripida e dissestata: la chiamano età della ragione, ci passano miliardi di persone; io spero di poterla fare tutta, guardare giù quando arriverò in vetta, anche arrancando come quel vecchissimo Peugeot! … E tutto va come deve andare, o perlomeno così dicono, e tutto va come deve andare o perlomeno me lo auguro.”

        Claudia Sibilla