E’ proprio vero, quando il gatto non c’è i topi ballano. E noi
domenica abbiamo ballato!
Dopo una tranquilla notte passata nel nostro lettuccio (ad eccezione
di G. C. ovviamente) ci presentiamo, freschi e riposati, alla
partenza della V edizione della Messina Marathon.
L’appuntamento
é fissato per le 7,30 alla Fiera (zona cessi), ma, come nelle
previsioni, soltanto dopo le 8,00 il gruppo (o meglio il sub gruppo)
si ritrova compatto per il consueto riscaldamento.
E
qui si notano le defezioni: Gianfranco Saccà, presente, comunica
ufficialmente che non gareggerà per motivi di salute; Salvo Vinci,
assente, non comunica niente e non gareggerà per motivi sconosciuti.
Una
piacevole sorpresa è la presenza, da interessato spettatore, di
Giorgio Pirrone. E’ il segnale del tanto atteso rientro?
Dopo una fugace foto ricordo (scattata senza l’atleta più
rappresentativo), ci presentiamo, con le nuove divise (dette anche
sacchi di patate), ai nastri di partenza, appena in tempo per
ascoltare il saluto di Bordin, le cazzate di Buzzanchino e la
benedizione dell’Arcivescovo.
Anche
quest’anno, Giuseppe Costa é in prima fila, e anche quest’anno
allo sparo viene immediatamente travolto dal resto dei concorrenti
(prima dai shakespeariani, poi dai mezzi maratoneti e, infine, dai
maratoneti).
Le condizioni climatiche sono discrete. Nella prima mezzora,
addirittura, il sole è nascosto dalle nuvole e soltanto verso le
10,00 i suoi raggi iniziano a farsi sentire mitigati da un leggero
(anche se fastidioso) vento di scirocco.
Complimenti
al nostro mister Mario Sibilla che, prevedendo il super caldo di
Salerno, ci ha vivamente consigliato di rimanere in città e di
evitare la stressante trasferta campana.
E veniamo alla gara.
Alcuni
corrono da turisti, altri si impegnano (per ovvi motivi, è bene non
riferire chi sono i primi e chi sono i secondi).
Nella
mezza maratona chiudiamo quasi tutti sopra il nostro personale
(l’eccezione più significativa è rappresentata dal buon Angelo
Foti che continua a migliorarsi), ma siamo comunque soddisfatti per
essere arrivati al traguardo integri ed in posizione verticale.
In
ogni caso, abbiamo la scusa di aver corso senza i fondamentali
incitamenti di mister Sibilla. Vuoi mettere i suoi “dai” e “vai”
nei punti nevralgici del percorso ….
A
questo punto (come ha già detto qualcuno) il dettaglio tecnico è
solo dovere di cronaca.
Nell’ordine:
De Salvo Domenico 00:57:35 (Shakespeare Run); Cambria
Antonino 01:26:47; Fasone
Gaetano (detto Daniele) 01:29:05; Pistorino
Massimo 01:32:07; Foti
Angelo 01:34:02; Zimbaro
Pierfrancesco (detto Piero) 01:36:14; Sacca'
Renato 01:38:07; Campo
Mariano 01:39:17; Smedile
Roberto; 01:41:38; Grioli
Pietro 01:43:46; Gugliandolo
Maurizio 01:47:29; Oteri
Caterina 01:47:51; Pirrone
Giuseppina 01:48:26; Costa
Giuseppe 01:50:21; Accorsi
Elisabetta 01:50:21; Silipigni
Maria 01:54:39; Scolaro
Nunzio 01:56:37; Freni
Rosario 01:59:58; Brigandi'
Massimo 01:59:58 (tutti mezza maratona).
Il momento più bello è ovviamente l’arrivo del nostro grande
maratoneta Giuseppe Giuttari: il solo ad avere sudato veramente.
Sempre
presente ad ogni edizione della Messina Marathon, riesce a superarsi
fermando il crono ad un lusinghiero 03:20:11.
Complimenti!
Per andare sotto le 3h e 15’ appuntamento a Torino.
Ma che bella giornata!
Mariano
Grande Mariano!!!
RispondiEliminaMi stupisci sempre!!!!
k
Ho un commento che nn ce la fa a stare dentro:
RispondiElimina"Certo la preparazione che precede ogni mia gara e' fatta di allenamenti - tempi - sudate - dolori - ansie, non sempre ripagata dal risultato della gara. Spesso in quel caso rimane l'amarezza, anche se a pregiudicare la gara e' stato un evento indipendente dalla volonta'. Cio' non toglie pero' che gia' il giorno dopo sono pronta per una nuova sfida, pur conoscendo la fatica che si deve fare per arrivare al giorno X. Certo vista da fuori puo' sembrare la follia di una povera demente che si ostina a rincorrere tempi e gare che sono atleticamente parlando ridicoli.
Ma io non mi sento ne' pazza ne' demente e anche se i miei tempi fanno ridere i polli, come direbbe qualcuno, x me sono orgoglio e anche se solo riesco a migliorarmi di un secondo mi sento soddisfatta del lavoro fatto e pronta per un'altra sfida. Cio' perche' mi sento orgogliosa che alla mia eta' (non terza e nemmeno repressa), avendo abbandonato da tempo i sogni di gloria e le aspirazioni per andare alle prossime olimpiadi, ho pur sempre qualche obbiettivo e qualche limite da superare e cio' mi rende viva pur facendo parte di quel movimento povero (tecnicamente) chiamato MASTER ovvero Macchina Aspira Soldi Terza Età Repressa.
Non ho l'aspirazione di essere la migliore della FORTE GONZAGA,(conosco il mio valore e non ho bisogno di conferme)e i miei respiri spesso sono imprecazioni e vaffanc... ma mi pregio di essere una persona che da' al valore dell'amicizia una corsia preferenziale e se a raggiungere i miei obbiettivi c'e' un Costa che ne spara di ogni o un Lillo che nn parla ma so che c'e', io sono felice ! Felice di trovare Mario alla solita ora al solito posto con le solite raccomandazioni, le mie amichette che ad ogni allenamento puntuali e lige mi aspettano, ognuno con le proprie motivazioni per essere e chi se ne frega se qualcuno pensa che sono una povera Master che tanto vincera' solo una coppa di legno, (quanto sono belle le mie coppe di legno!)!
k