“Credo nel barone Pierre e nella sua utopia, nella poesia ritmica di Paavo, nella divina Fanny. Come Sir Roger, credo che non esiste una barriera invalicabile; credo in Abebe tra le ombre della sera, nel cuore e nell'anima di Tommie Jet, nell'allegria ambidestra di Aki, nel lampo di Miruts e Kenenisa; credo nella santità di Pietro Paolo, nel silenzio di Gelindo, credo nel vento e nei suoi figli, si chiamino Oskar, Carl o Wilma, purché sia un'unica luce...quella della fiamma olimpica.” Mario Sibilla

martedì 26 giugno 2012

Camp. Reg. Individuale di corsa su strada km 10, Mari Penelope e i Conti


Quando si va a gareggiare ad Enna, bisogna rassegnarsi a fare i conti. Si sa in partenza che le condizioni climatiche saranno al limite dell’ostilità .. il cielo è azzurro a perdita d’occhio e la luce ti costringe a smorfie di fatica grottesche.. di temperatura è meglio non parlarne .. non un alito di vento ma senza umidità. In fin dei conti è il 23 giugno. Il percorso è un ondulato nervoso, ma non severo. Forse la discesa, in liscio lastricato, è un po’ lunga e dall’organizzazione ci si poteva aspettare una disponibilità d’acqua, peraltro non prevista dal regolamenti, ad alleviare il caldo. La nota positiva è che la gara è anche Camp. It. VV. F. e trovi lungo il percorso una materna autobotte che ti prepara un tunnel d’acqua così rigenerante da cambiarti la smorfia.

La matematica non so se ci da conforto.. i partecipanti sono oltre 500 ed è il Campionato Reg. km 10: noi siamo 9, circa 1/5 dei tesserati, gli altri sono 65, oltre la metà dei tesserati , ma siamo certi che la sostanza non si fa con la presenza. Siamo venuti per ben figurare e gli assenti, siano nostri o no, non fanno conto. Mi azzardo a dire che la nostra è una rappresentativa d’elite e ci spettano piazzamenti da aristocrazia.

Dettaglio. Dario Bruneo, benissimo, si batte come sempre, aggrappandosi ad un gruppetto che gli mostra i limiti di qualche chilometro che manca ma allo sprint è ancora reattivo e tiene la posizione .. altrimenti c’è Antonio Loria, bravissimo, che risale il gruppo con lo stesso profumo di Annibale ma qui più intenso .. e non vi descrivo il suo sorriso! Fanno 29° ( 7° M35 in 38’04”), e 32° ( 4° M40 in 38’14”) ma guardo la classifica e sono i primi dei messinesi e li trovo fra gli universitas .. che sono anche più aristocratici di noi.

Dopo: Filippo Romano, il solito lottatore squinternato che al traguardo arriva sghembo, ma arriva prima di tanti altri che sulla carta si dice siano meglio. Già ma noi siamo Forti. Angelo Foti decide di venire in mattinata. Convive con un dolorino e manca di fondo ma prova ad andare con il leprotto. Poi molla onorevolmente facendo oltre ad esperienza, onorevole piazzamento ed eccellente allenamento. Nunzio Scolaro parte oltre le sue possibilità, per adesso è in crescita e fa bene, ma alla distanza paga. Se capovolgiamo la gara facciamo meglio, l’ultimo giro è assai più lento del penultimo. Mimmo Scolaro in settimana stava maluccio. Giovedì non aveva neppure voglia di correre, poi, la gara o la compagnia.. è andato bene. Un po’ soletto nel viaggio ma bravo. Tutti veramente bravi.

Le donne: Katia Oteri sorride serena. Il suo piazzamento è ad in soffio dal 3° posto di categoria che sfuma perché ci sta un po’ a trovare il feeling con la gara. Forse il caldo, forse il riscaldamento con una partenza veloce la manda in asfissia, ma la seconda parte della gara è bella. Maria Pistone sorride. Finalmente non ha il volto allampanato di 10 gg fa .. fa una gara in giusta progressione e giunge come 5° F40. Mari Silipigni c’è. C’è subito quando dobbiamo mandare le iscrizioni, c’è nel tenere strette le sue compagne, c’è quando, tutta sola, fa gara di sopravvivenza in attesa di ritrovare la qualità della prima parte della stagione, c’è dopo la gara: penelope delle gioie di tutti gli atleti, ognuno col suo colore.

Alla resa dei conti abbiamo portato a casa un figurone, ottimi piazzamenti, buone sensazioni .. ed anche qualche vassoio alimentare .. che, visto il periodo, non guasta.

Mario Sibilla

3 commenti:

  1. Eh si! devo ammettere che: nonostante le avversita' climatiche - il percorso fatto di lunghe salite con pendenza da paura, seguite da discese ripide e di basolato - la mancanza di acqua durante il percorso, bene nonostante cio', tutto sommato ne valeva la pena, la compagnia era piacevole e il ritrovarsi dopo ad un tavolino con tanto di granita limone altrettanto; come dice qualcuno c'era quel qualcosa in piu' che ci faceva stare bene......
    K

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  2. Penelope.... mi piace un sacco! mi piace un sacco per quello che vuole significare... grazie Mario!
    Il motore che mi ha spinta a gareggiare ad enna è stato Mario, e si proprio lui.. il fatto di avercelo chiesto così in anticipo mi ha fatto riflettere che forse dovevamo esserci, son contenta di esserci stata, non pensavo di fare bene ma dovevo almeno provarci, e poi l'appuntamento preso con le mie compagnette, nunzio che si è offertodi prenderci fino a casa, troppe componenti positive...
    La gara si è rivelata meno antipatica delle aspettative, arrivati ad enna il termometro fuori una farmacia segnava 39° non aggiungo altro..
    Invece i Tre giri tutto sommato anche se pesanti possiamo dire fattibili.. La mia forma ballerina non mi faceva stare serena però ripetevo a me stessa non posso mollare, devo provarci, devo comunque mettermi in gioco solo così il gioco diventa più piacevole.. prendo come riferimento 2 sconosciuti come dice mario mi son fatta portare per 2 giri al terzo uno dei 2 mi dice: mari vai vai vai ce l'hai sulle gambe... così faccio e son contenta, penso che nell'ultimo km ho rimantato 3 avversarie.
    La mia forza.. la mia squadra... anche in questo momento dove alcune cose importanti della mia vita non mi fanno stare bene, i pensieri e le paure prendono il sopravvento io ci sono e spero di poter esserci ancora, perchè tutto questo mi fa stare bene! Penelope con affetto

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  3. Dopo i leoni di Highbury, i leoni di Enna.
    Complimenti a tutti, in particolare a Cavallo Pazzo che sta entrando in forma "Dinnamare".
    Finalmente un resoconto sereno che consente a tutti coloro i quali non hanno potuto (o voluto) partecipare alla gara di "sentire" le sensazioni di chi c'era e di interrogarsi sul proprio colore.

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