“Credo nel barone Pierre e nella sua utopia, nella poesia ritmica di Paavo, nella divina Fanny. Come Sir Roger, credo che non esiste una barriera invalicabile; credo in Abebe tra le ombre della sera, nel cuore e nell'anima di Tommie Jet, nell'allegria ambidestra di Aki, nel lampo di Miruts e Kenenisa; credo nella santità di Pietro Paolo, nel silenzio di Gelindo, credo nel vento e nei suoi figli, si chiamino Oskar, Carl o Wilma, purché sia un'unica luce...quella della fiamma olimpica.” Mario Sibilla

domenica 16 settembre 2012

Il Signore della Montagna - Scalata Dinnammare 2012

Una pioggia scrosciante mi sveglia verso le 6:30 del mattino. Non mi preoccuperei più di tanto se non fosse un giorno speciale, importante per l'atletica messinese. Oggi si corre la Scalata di Dinnammare, una corsa in salita di 21 km circa, fino a 1130 m.s.l.m.. Penso immediatamente a quegli atleti che si cimenteranno nell'impresa, nonostante le condizioni meteo avverse. Penso che sto per bagnarmi anch'io, considerato che tra i concorrenti c'è Dario Bruneo, compagno di squadra e amico, che seguirò lungo il percorso in mountain bike. Tra i Forte Gonzaga l'unico altro intrepido è Angelo Foti.
Forse, considerata la meta religiosa (in vetta c'è un santuario), dal cielo arriva la grazia e prima della partenza smette di piovere. La gara parte dal campo di atletica ex-gil e si inerpica lungo il viale Europa, alla volta del famoso Don Minico in località Quattro Strade, per poi giungere a Dinnammare attraverso una salita di 9 km, con pendenze che vanno dall'8 al 20%. C'è gente che va per passeggiare....ma non è il nostro caso!
Angelo Foti parte troppo forte e pagherà lungo tutto il percorso. Dario è nel gruppetto di testa formato da tre atleti (oltre lui, Giovanni Barbiglia e Vincenzo Giordano). 
La gara prosegue tranquilla fino alle Quattro Strade dove, in mezzo ad un fiume di gente, transitano per primi Dario e Giovanni, che proseguono fianco a fianco fino a quando il secondo non guadagna circa 200 metri. 
In salita, anche un piccolo vantaggio può diventare un grande problema, Dario lo sa bene e sembra volersi autoconvincere che il gap non si può più chiudere. Purtroppo per lui sia io che il Sommo Sibilla non siamo dello stesso parere e proseguiamo ad incitarlo.
Dario corre bene, è leggero (di peso e di gambe), ha un passo adatto a questo tipo di gara, è stanco certo.....ma l'idea della (poca) pianura a Pizzo Chiarino (800 m.s.l.m. e 2 km dalla vetta) lo manda sempre più in alto, fino a raggiungere Barbiglia e a superarlo.


C'è un uomo solo al comando.....immerso nella nebbia.

Il Sibilla sapeva che sarebbe potuto succedere, ma silente ha continuato a scattare foto e offrire bottiglie di sali, assalito dal terrore dei crampi a causa del 10000 su pista corso da Dario due giorni prima. Anche i sali sono serviti, nonostante la temperatura perfetta.

Giunti ai tornanti degli ultimi 2 km il panorama diventa mistico.....la nebbia è come una luce bianca intorno ai corridori....gli alberi sembrano piegarsi sulla strada quasi a volerli incitare...i tornanti sembrano spirali verso il paradiso. Nonostante le urla dei vari accompagnatori, c'è silenzio
Chi corre qui raggiunge una sorta di catarsi, l'ultima rampa al 20% richiede concentrazione e cuore, le gambe diventano ammennicoli inutili, zavorre da sollevare senza curarsi del dolore. Solo un centinaio di metri per uscire dal bosco e trovarsi di fronte lo Stretto. L'ultimo sforzo è un misto di gioia e dolore, di consapevolezza e rivincita.
Il nastro del traguardo e li di fronte, toccalo ed entri nella storia, diventando per sempre il 
Signore della Montagna!



By Dario "il Piccoletto" Prestamburgo


8 commenti:

  1. superbo commento con una analisi della gara molto curata..... fa venire i brividi ...
    e... molta emotivita'
    ma un grandissimooo....e....bravissimooo
    bruneo te lo meriti di cuore.
    in tutta onesta' voglio dirti che nel lungo di stamane che io ed angelo pirri abbiamo fatto sotto una pioggia insistente,
    spesso abbiamo pensato sia a te' che a foti,ed alle avversita' atmosferiche che avete dovuto affrontare.
    complimenti...complimenti...
    ad entrambi.

    luky

    RispondiElimina
  2. Davvero....io ho visto quello che ho scritto, forse perché ho condiviso una parte di stanchezza salendo in mtb. Ma davvero è stata una gara eccezionale. L'umanità di un grande atleta che, scalando, sussurra "non posso", con riferimento al chiudere il buco di 200 metri. La fierezza dello stesso atleta quando ha deciso di attaccare un Barbiglia che aveva cercato di intimorirlo accelerando. Si, è stata emotiva, molto emotiva....posso dire in tutta sincerità che è stato come se l'avessi corsa io stesso.

    RispondiElimina
  3. Bruneo, secondo me lo puoi mettere nel cv, questo vale almeno 2 punti di contemporary h-index!
    Congrats!
    Saluti da Mi

    RispondiElimina
  4. ....Felice xche' e' uno che parla poco ma fa tanto.......sono felice di questo risultato xche' finalmente un "primo posto" ad un uomo che tante volte lo ha meritato.....sono felice xche' e' un Forte Gonzaga.....e xche' grazie a questa gara qualcunaltro si sentira' felice. Ma un "Grande" va anche al ns Angelo x il coraggio e perche' considerando la sua gara non e' andato cosi' male. Bravi avete dimostrato che le chiacchere stanno a zero....
    k

    RispondiElimina
  5. Grande Dario,
    sei entrato di diritto nella storia di questa società.un giorno potrai raccontarlo a tua figlia che dirà:ma doveva essere proprio scemo per fare tutta quella fatica..scherzi a parte una vittoria che la dice lunga sulla tua forza ,il tuo spirito di grande combattente e,perchè no sulla bonta delle tabelle del nostro.un bravo anche ad Angelo che ha voluto fortemente questa gara e la chiude più che dignitosamente.piuttosto non vorrei essere nei panni del Loria al quale adesso tocchera vincere New York per pareggiare...forza Antonio torna presto.comunque come si impara dalle sconfitte impariamo anche dalle vittorie:umiltà e consapevolezza dei propi mezzi.
    ancora bravi,
    IL LEPROTTO

    RispondiElimina
  6. Poche parole da parte mia. Finalmente una Dinnamare con il clima che le si addice. Splendidamente accarezzata dalla nebbia.
    Sulle emozioni della gara ha già scritto beneissimo Dariuccio.
    Io ho cercato di essere presente .. ed ho scelto di dare il mio modesto contributo di incitamenti anche per pareggiare una claque numerosa in codazzo al secondo arrivato.
    Presuntuosamente sapevo che Darione avrebbe guardato negli occhi gli avversari .. e dentro me sentivo che avrebbe vinto. C'erano tutte le componenti, compresi la voce e il cuore del piccoletto.
    Così è stato ..e non tralasciamo il riscontro crono che, tolte le prestazioni di Bibì e Bibò, è di ottima caratura.
    All'arrivo Dario mi ha subito cercato, mi ha abbracciato spartendo con me la sua gioia.
    E' tutto.
    Mario Sibilla
    PS Dedico un pensiero a Michele Scaratino. Non era un mio amico, ogni tanto scambiavamo qualche parola. L'ultima volta che l'ho incontrato: un giro camminando insieme in quarta corsia al Cappuccini, era consapevole e ciononostante mi ha lasciato con un sorriso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non hai solo vinto una gara.......sei riuscito ad entrare nella legenda

      P.S.: Stai sempre in guardia, il prossimo anno non mancherò

      cp

      Elimina
  7. un meritato bravo ad Angelo che per la sua "Prima" ha ottenuto un ottimo crono, riuscendo ad abbattere il muro delle 2h

    cp

    RispondiElimina